Zucca Zuccurì ®

Scopri i formati e le varietà disponibili

Formati

1 pianta in vaso 10

Disponibile da metà marzo a metà giugno
H775

Varietà

Zuccurì® la zucca castagna

Zuccurì è la più interessante novità nel mondo delle zucche. È unica per l'ottimo sapore e l'innovativa consistenza della polpa: tanto soffice da sciogliersi in bocca. Per questo è chiamata “zucca castagna”. È buona in zuppe, fritta, al forno e al vapore. Anche la buccia è commestibile. Nelle zucche mature la buccia diventa più opaca (rispetto a quelle acerbe) e il peduncolo si suberifica per circa il 50% della superficie. Raggiunge il massimo del gusto consumata un mese dopo la raccolta. Produce 4- 6 frutti, di 1-2 kg. Per prevenire il mal bianco, trattare con zolfo o bicarbonato (bio), da 50 giorni dopo il trapianto, intervenendo ogni 2 settimane. Varietà esclusiva di Orto Mio. Ottima conservabilità.

Disponibilità
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Specie in evidenza

La zucca è sempre più diffusa negli orti grazie alle sue qualità nutrizionali uniche e per la soddisfazione che offre nei più diversi utilizzi in cucina. Esistono zucche dalla conservabilità più limitata, da consumare preferibilmente entro fine anno (Delica, Violina, Hokkaiddo), oppure molto più durature (Butternut, Zuccurì, Piacentina, Mantovana, Marina di Chioggia, Ironcap), utilizzabili per tutto l’inverno.


Molte zucche offrono una generosa produzione di fiori maschili (eccellenti fritti).


Nelle zucche Trombetta e Lagenaria, si consumano prevalentemente i frutti immaturi; di quest’ultima poi, i giovani getti laterali delle piante sono la parte più pregiata (i “tenerumi”), popolari nelle zone del sud Italia in ricette tipiche della tradizione.


Nella gamma zucche Orto Mio si può scegliere tra le super produttive (Butternut, Delica, Ironcap), le più interessanti e versatili eccellenze italiane (Mantovana, Violina, Marina di Chioggia, Piacentina, ecc.) e le specialità internazionali più rinomate e gustose, come Zuccurì, straordinaria esclusiva giapponese, dal sapore unico.     


Ci sono anche varietà ornamentali, ma commestibili: la Hallowen e la Atlantic Giant, la gigante dei record!


I consigli di coltivazione


ESPOSIZIONE

Le zucche necessitano di esposizione in pieno sole, per produrre al meglio e riuscire ad esprimere la massima qualità. Alcune varietà si adattano alla mezz’ombra in estate, nelle ore più calde del giorno.


TEMPERATURA

a zucca ama il caldo e teme le basse temperature. Ha optimum di crescita di 15-21° notturni e 23-29° diurni. Sotto i 10° e sopra i 35°la pianta rallenta la crescita e la maturazione dei frutti. La zucca può tollerare sporadicamente temperature sopra 40°, ma già sopra i 32° molte varietà hanno difficoltà nella formazione dei frutti, che tendono ad abortire o crescere deformati. La pianta rallenta la crescita con meno di 15° e va in forte stress sotto gli 8°. Può morire a 0°, quindi è fondamentale proteggerla con nylon o tnt nei trapianti più precoci. Con temperature fresche (sotto i 22°), molte zucche producono principalmente fiori maschili (che non danno frutti), mentre altre prevalentemente fiori femminili (che non possono essere impollinati in assenza di quelli maschili). Temperature sotto i 16° in fioritura limitano l’attività delle api (come l’elevata ventosità) e possono indurre un ritardo nell’impollinazione.


TERRENO

La zucca è pianta adattabile ai diversi terreni, prediligendo quelli di medio impasto, ben drenati. Gradisce pH preferibilmente tra 6-7. Nei terreni argillosi, ricchi in potassio, raggiunge i massimi livelli qualitativi. Nella preparazione del suolo è importante una lavorazione profonda (30-40 cm), che nei terreni di medio impasto e forti si può anticipare all’autunno precedente alla coltivazione. È consigliabile attendere 3 anni prima di trapiantare la zucca nei terreni dove si sono coltivate cucurbitacee in precedenza.


TRAPIANTO

Distanze: il sesto consigliato è di 100 cm sulle file e 200 cm tra le file. Per le varietà più grandi si può arrivare a 100 cm per 300 cm. Distanze troppo ridotte tra le piante possono limitare il numero dei frutti allegati.


Epoca: la messa a dimora della zucca va da metà marzo (protetta con nylon) a giugno. Da metà aprile a maggio è il periodo ideale per le varietà che allegano con maggiore difficoltà con temperature elevate (Violina, Piacentina, Mantovana, Marina di Chioggia, Moscata di Provenza, ecc.). Tra metà maggio e giugno in alta collina.


CONCIMAZIONE

Una nutrizione bilanciata è importante per una buona produzione di zucche. Eccessi di azoto o sostanza organica possono determinare vegetazione troppo vigorosa a discapito della resa che risulterebbe più tardiva e limitata.


La concimazione di fondo: la zucca si avvantaggia della concimazione organica, in quantità moderate, con letame maturo (oppure stallatico, borlanda e compost). Se si effettua la concimazione di fondo solo in prossimità della messa a dimora, distribuire in buca la sostanza organica, 2-3 settimane prima del trapianto, insieme a un fertilizzante NPK ricco in fosforo (P) (es. N:P:K 1:3:1 oppure 1:2:1).


La concimazione di copertura: dopo 3 settimane dal trapianto, si potrà intervenire con fertilizzante minerale NPK (N:P:K 1:3:1 se la pianta vegeta con buon vigore, oppure N:P:K 3:2:1 se la vegetazione è stentata). In fase di ingrossamento dei frutti, un paio di interventi con un fertilizzante ricco in potassio (es. N:P:K 1:1:3) favorirà un buon grado zuccherino.


La concimazione di soccorso: può risultare utile qualora la crescita delle piante si arrestasse, a causa di stress ambientali o carenze nutrizionali. Consiste nell’irrigare le piante con stallatico macerato in acqua, settimanalmente, fino alla ripartenza delle piante.


IRRIGAZIONE

La zucca ha una buona tolleranza alla siccità, ma offre i migliori risultati produttivi quando riceve annaffiature regolari nelle fasi chiave della coltivazione. La siccità rende necessari interventi costanti con quantità adeguate di acqua, senza le quali si ridurrebbe notevolmente la produzione e le dimensioni dei frutti. È fondamentale evitare i ristagni, permettendo al terreno di asciugarsi in superficie prima di ogni intervento. Solitamente si irriga 1-2 volte a settimana: frequenza e quantità variano in base alle caratteristiche del terreno, alla fase di sviluppo delle piante e all’andamento climatico. Dal trapianto a inizio fioritura la frequenza delle bagnature sarà inferiore, mentre è richiesta più acqua dall’inizio della fioritura all’ingrossamento dei frutti. In queste fasi le piante non dovranno andare in carenza, per evitare caduta dei fiori e aborti. Nei periodi critici se il terreno permette 1 intervento settimanale (suoli argillosi), le quantità di acqua dovranno essere più abbondanti (fino a 8-10 litri per pianta per irrigazione) rispetto ai suoli leggeri, dove si dovrà irrigare 2-3 volte a settimana (3-5 litri per pianta per irrigazione). L’apporto d’acqua va sospeso 10 gg prima della raccolta, per favorire una migliore qualità dei frutti.


CURE COLTURALI

Pacciamatura: la zucca si avvantaggia della pacciamatura del terreno con nylon (attenzione: utilizzando la pacciamatura, ridurre gli apporti idrici nei periodi freschi!).


Protezione con Nylon: nei trapianti precoci (da febbraio a metà aprile) la copertura con nylon, appoggiato sopra le piante su archetti, stimola la crescita e riduce i rischi di danni da freddo. Con l’aumento delle temperature diurne, è consigliato effettuare piccoli tagli laterali del nylon, oppure arieggiare i tunnel nelle ore più calde del giorno. Il nylon andrà rimosso con temperature notturne stabilmente sopra i 15°.


Protezione con Tnt: dalla metà di aprile, dopo il trapianto, riparare le piantine per 20 giorni con tnt bianco (appoggiato su archetti), per favorire una crescita rigogliosa e prevenire gli attacchi di parassiti come gli afidi. La protezione con TNT, per 20 gg, è utile anche nei trapianti di maggio e giugno.


Riparare la base dei frutti: i frutti in maturazione si mantengono sani con maggiore facilità quando se ne impedisce il diretto contatto con il suolo; dopo 3-4 settimane di accrescimento si possono appoggiare (foto 1) su materiali come assi di legno, mattonelle ecc.


Tutori: alcune zucche si possono coltivare in verticale, facendole arrampicare su grigliati o pergole (foto 2): è il caso delle varietà di piccole dimensioni (Delica, Hokkaiddo, Zuccurì, Mini Butternut), della Trombetta di Albenga e della Lagenaria (detta anche zucca serpente, foto 3).


RACCOLTA

Raccogliere i frutti al giusto livello di maturazione è importante per ottenere la qualità ottimale e per conservarle più a lungo. Il sapore di molte zucche migliora consumandole almeno un mese dopo la raccolta. Alcune varietà, come Trombetta di Albenga e Lagenaria si raccolgono immature (foto 4), dopo pochi giorni di accrescimento dei frutti, quando raggiungono circa 30 cm di lunghezza.


Tempi: le zucche maturano tra i 90 e i 130 giorni dal trapianto a seconda della varietà e delle condizioni ambientali. Si raccolgono tra fine luglio (le varietà più precoci, trapiantate in aprile) e ottobre. Le varietà precoci (Delica, Hokkaiddo), non possono restare a lungo in campo da mature, perché potrebbero spaccarsi. Le zucche ancora in maturazione a fine autunno, devono essere raccolte prima delle gelate.


Come raccogliere: tagliare il peduncolo con cesoie robuste. Dopo la raccolta i frutti devono rimanere per una decina di giorni all’aperto, ad asciugarsi in posizione ventilata protetta dalla pioggia.


Segnali di maturazione: ogni varietà dà segnali visivi caratteristici che aiutano a capire quando è il momento giusto per la raccolta. A maturazione normalmente si verifica un cambiamento di aspetto della buccia e del peduncolo (che in alcune varietà ingiallisce, in altre suberifica, foto 5). Il colore esterno è un elemento importante e indicativamente, deve essere simile a quello delle foto Orto Mio. Per le varietà conservabili, nel dubbio, meglio lasciarle alcuni giorni in più in pianta.



Tenerumi: nella zucca Lagenaria (serpente), tutti i getti laterali, detti “tenerumi”, si raccolgono a partire da 40-50 gg dopo il trapianto, tagliandoli vicino al fusto principale, quando raggiungono i 30-40 cm di lunghezza. In cucina si utilizzano sia l’apice di questi germogli che le giovani foglie.