Il carciofo (Cynara cardunculus scolimus) appartiene alla famiglia delle Composite, come lattughe, cicorie, endivie e cardi. È una specie perenne di facile coltivazione, che richiede ampi spazi ed è in grado di dare grandi soddisfazioni, anche ai novizi dell’orto. Entra in produzione pochi mesi dopo il trapianto e vive a lungo, normalmente 5-8 anni. Nella gamma Orto Mio sono disponibili i pregiati carciofi ibridi del mercato professionale, molto migliorativi rispetto alle varietà del mercato hobby per l’elevata qualità, le dimensioni dei capolini, la produttività delle piante e l’adattabilità ai diversi territori. Le piante di carciofo Orto Mio sono ottenute da seme e non da altro materiale di propagazione. Ciò costituisce una importante garanzia di sanità rispetto alla prevenzione di gravi patologie radicali sia batteriche che fungine.

I consigli di coltivazione

ESPOSIZIONE

Il carciofo esige esposizione in pieno sole (sud - sud/ovest). Il trapianto in posizione riparata dai venti freddi invernali è consigliabile, in particolare nelle zone di alta collina e montagna.

TEMPERATURA

Il carciofo ama il clima mite, ma tollera bene le basse temperature invernali, resistendo fino a -10° e oltre. Il rizoma infatti sopravvive anche quando la vegetazione viene danneggiata dalle gelate. Sotto gli 0° le foglie possono danneggiare le foglie. Le brinate in produzione possono rovinare esternamente i capolini, che restano comunque commestibili. Con il caldo estivo il carciofo entra in riposo vegetativo.

TERRENO

Il carciofo è coltivabile in tutti i tipi di terreno ma preferiscono quelli fertili, freschi e ricchi di sostanza organica, ben drenati. Predilige pH tra 6,5-7. È consigliata una lavorazione profonda del terreno, fino a 50-70 cm di profondità. Attendere 5 anni prima di trapiantare i carciofi dove sono stati coltivati in precedenza.

TRAPIANTO

Distanze: il sesto consigliato è di 100 cm sulle file e 100-150 cm tra le file.

Epoca: la messa a dimora del carciofo con le piantine, si può effettuare dalla fine dell’inverno all’autunno. Al centro sud, con trapianti di inizio estate (entro metà luglio) si raccoglierà già in autunno, mentre al nord i trapianti di fine estate danno una generosa produzione già nella primavera successiva.

CONCIMAZIONE

Per una buona produzione è fondamentale una concimazione organica di fondo molto ricca, con stallatico (oppure pollina o compost) e un buon fertilizzante minerale NPK. Si interviene con una abbondante fertilizzazione minerale a fine estate e a fine inverno (NPK 2-1-2).

IRRIGAZIONE

Il carciofo richiede irrigazioni abbondanti e regolari quando è in piena produzione primaverile, indispensabili quando le precipitazioni sono scarse. La carenza d’acqua può inficiare la qualità dei capolini. Evitare attentamente i ristagni, molto temuti da questa specie. Nei trapianti estivi, per raccolta precoce autunnale, sono fondamentali interventi frequenti, per un perfetto attecchimento. Le piante di carciofo che hanno già prodotto in primavera, entrano in riposo vegetativo estivo, durante il quale non riceveranno irrigazioni, fino alla fine di agosto, quando la bagnatura stimolerà la ripartenza della coltivazione.

CURE COLTURALI

"Scarducciatura”: è un intervento da effettuare in autunno e primavera e consiste nell’eliminare i getti laterali (i “carducci”) emessi alla base della pianta, lasciandone solo 2-3 per buca, quelli più vigorosi. L’operazione è da ripetere ogni 2 mesi circa. I carducci estirpati non vanno sprecati: si possono cucinare.

Sarchiatura: la zappatura periodica delle erbacce tra le file e sulla fila è importante soprattutto nei periodi dopo il trapianto e alla ripresa vegetativa del carciofo. È utile anche per l’interramento del concime.

Dicioccatura: consiste nell’eliminazione dell’asse della pianta, a fine produzione, nel mese di giugno. L’operazione si effettua con una zappa affilata o con la vanga, recidendo il fusto subito sotto il livello del terreno.

Rincalzatura: nelle zone a clima più rigido, la rincalzatura, prima delle gelate invernali, è un’operazione consigliabile. Consiste nel portare terreno alla base delle piante, e permette di prevenire il rischio di danni al rizoma in caso di fortissime gelate. In caso di ritorni di gelate a inizio produzione, un nylon e tnt sopra la chioma delle piante può ridurre il danneggiamento dei carciofi.

RACCOLTA

Quando il capolino dopo alcuni giorni dalla formazione non aumenterà più in volume, è il segnale che deve essere raccolto, prima che il colore dal violetto sfumi verso il verde e il carciofo inizi ad aprirsi. Deve essere tagliato con 5-10 cm di gambo. Attendendo troppo tempo il carciofo invecchierà, divenendo duro e di scarsa qualità. Il periodo di raccolta del carciofo al centro sud Italia va da ottobre a novembre e da inizio primavera a maggio (varietà rifiorenti). Al centro nord il raccolto avviene tra febbraio e giugno. In alta collina e montagna produce tra giugno e agosto, a seconda dell’altitudine.