Scopri i formati e le varietà disponibili

Formati

4 piante in pack

Disponibile da inizio marzo a metà luglio
H426

1 pianta in vaso 10

Disponibile da metà marzo a metà giugno
H729

Varietà

Striato d'Italia F1

Varietà di zucchino caratterizzato da una copiosa e continua emissione di fiori maschili, da raccogliere al mattino per conservarne la freschezza. Produce anche frutti striati, di eccellente qualità, da raccogliere rapidamente. La pianta, strisciante, è forte e molto vigorosa, richiedendo spazi ampi nell'orto. La coltivazione in verticale, legando i fusti su reti robuste o grigliati, permette una riduzione dello spazio di ingombro. I trattamenti con lo zolfo (bio) consentono di prevenire il mal bianco. Sostituire dopo 2 mesi le piante esaurite.

Disponibilità
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Specie in evidenza

Esistono zucchini, con grandi fiori femminili, persistenti (romanesco, fiorentino) e frutti più sodi, particolarmente adatti per le preparazioni che richiedono una polpa consistente in cottura e ci sono anche varietà con fiore perfetti per il classico utilizzo lessati (Strike ex Melissa, Alberello di Sarzana, Ortano, ecc.).


Il Bolognese e il tondo Galilée sono le varietà più adatte per essere riempite con carne o ripieni vegetali. Lo zucchino da fiore produce moltissimi fiori maschili e pochi frutti, mentre il giallo Lingodor è tra i più apprezzati anche da crudo.


Gran parte degli zucchini della gamma Orto Mio sono naturalmente resistenti ai principali virus (e molti anche al mal bianco), facilitando la coltivazione senza l’utilizzo di agrofarmaci chimici (verificare nella descrizione delle singole varietà le varietà più resistenti ai patogeni).


Ci sono anche zucchini con piante più compatte (scuro e chiaro da palo, tondo, Alberello, ecc.), “salva spazio” nell’orto, a portamento eretto, molto comode per la coltivazione in verticale, facilitando la raccolta e l’individuazione dei frutti.                          


I consigli di coltivazione


ESPOSIZIONE

Lo zucchino necessita di esposizione in pieno sole. La coltivazione in ombra solitamente non permette la formazione dei frutti (foto 1)


TEMPERATURA

Lo zucchino ama il caldo e teme le basse temperature. Ha optimum di crescita tra 15-21° notturni e 23-29° diurni. Sotto i 10° e sopra i 35° la pianta rallenta la crescita e la produzione dei frutti. Tollera sporadicamente temperature sopra 40°, ma già oltre i 32° alcune varietà hanno difficoltà nella formazione dei frutti, che tendono ad abortire o crescere deformati. La pianta rallenta la crescita con meno di 15° e va in forte stress sotto gli 8°. Può morire a 0° (foto 2), quindi è fondamentale proteggerla con nylon o tnt nei trapianti più precoci. Con temperature fresche (sotto i 22°), molti zucchini producono principalmente fiori maschili (che non danno frutti), mentre altri prevalentemente fiori femminili (che non possono essere impollinati in assenza di quelli maschili). Temperature sotto i 16° in fioritura limitano l’attività delle api (come l’elevata ventosità) e possono indurre un ritardo nell’impollinazione.


TERRENO

Lo zucchino è adattabile ai diversi terreni, prediligendo quelli di medio impasto, ben drenati. Gradisce pH preferibilmente tra 6-7. Nella preparazione del suolo è consigliata una lavorazione profonda (30-40 cm). È bene attendere 3 anni prima di trapiantare zucchini nei terreni dove si sono coltivate cucurbitacee.


TRAPIANTO

Lo zucchino può essere trapiantato dall’inizio della primavera (con le adeguate protezioni), fino ad agosto. Per prolungare la disponibilità del prodotto fino all’autunno, effettuare nuovi trapianti quando la prima piantagione è entrata in piena produzione.


Distanze: il sesto consigliato è di 80 cm sulle file e 120 cm tra le file. Per le varietà da palo 80 cm per 100 cm.


Epoca: la messa a dimora dello zucchino va da fine febbraio (protetto con nylon) ad agosto. Al centro sud, in serra ci si può spingere sino a settembre. Tra metà aprile (protetto con nylon) e i primi di luglio in collina.


CONCIMAZIONE

Una nutrizione generosa ed equilibrata permette di ottenere straordinarie produzioni. Apportando fertilizzanti periodicamente, si avrà un raccolto prolungato nel tempo. La scarsità di elementi nutritivi o rapporti sbilanciati tra gli elementi, potrebbero indurre l’aborto dei frutti. Eccessi di azoto o sostanza organica, possono favorire una vegetazione troppo vigorosa a discapito della produzione, che risulterebbe più scarsa e tardiva.


La concimazione di fondo: lo zucchino si avvantaggia di concimazione organica, con letame maturo (oppure stallatico, borlanda, pollina e compost). Se si effettua la concimazione di fondo solo in prossimità della messa a dimora, distribuire in buca la sostanza organica, 2-3 settimane prima del trapianto, insieme a un fertilizzante NPK (es. N:P:K 2:1:3 oppure 1:2:1).


La concimazione di copertura: dopo 3 settimane dal trapianto, si potrà intervenire con fertilizzante minerale NPK (N:P:K 1:3:1 se la pianta vegeta con buon vigore, oppure N:P:K 3:1:1 oppure 1:1:1 se la vegetazione è stentata). In fase di produzione dei frutti, sono consigliati interventi ogni 2 settimane, con un fertilizzante ricco in potassio (es. borlanda oppure N:P:K 1:1:3).


La concimazione di soccorso: può risultare utile qualora la crescita delle piante si arrestasse, a causa di stress ambientali o carenze nutrizionali. Consiste nell’irrigare le piante con stallatico macerato in acqua o altri fertilizzanti a pronto effetto, settimanalmente, fino alla ripartenza delle piante.


IRRIGAZIONE

Lo zucchino offre i migliori risultati produttivi con annaffiature regolari nelle fasi chiave della coltivazione.  Solitamente si irriga 1-3 volte a settimana: frequenza e quantità variano in base alle caratteristiche del terreno, alla fase di sviluppo delle piante e all’andamento climatico. Apportare troppa acqua nelle prime 2-3 settimane dopo il trapianto, può provocare l’arresto dello sviluppo delle piante. Dal trapianto a inizio fioritura la frequenza delle bagnature sarà inferiore, mentre è richiesta molta più acqua in fase di produzione dei frutti. La siccità rende necessari interventi costanti, con quantità adeguate di acqua, senza le quali la produzione sarebbe penalizzata, con frequenti aborti dei frutti (foto 3). È fondamentale evitare i ristagni, permettendo al terreno di asciugarsi in superficie prima di ogni intervento. La carenza di acqua può determinare scarsa produzione e aborti dei frutti. L’eccesso idrico può causare problemi patologici a carico delle radici e anche aborti.


CURE COLTURALI

Pacciamatura: lo zucchino si avvantaggia della pacciamatura del terreno con nylon (foto 4), specialmente nei trapianti precoci, quando nylon scuro o trasparente favorisce il riscaldamento del terreno (attenzione: con la pacciamatura, ridurre gli apporti idrici nei periodi freschi!). Nei periodi più caldi la pacciamatura con paglia (foto 5) permette di mantenere il terreno fresco e umido più a lungo.


Protezione con Nylon: nei trapianti precoci (da febbraio a metà aprile) la copertura con nylon (foto 6), appoggiato sopra le piante su archetti, stimola la crescita e riduce i rischi di danni da freddo. Con l’aumento delle temperature diurne, è consigliato effettuare piccoli tagli laterali del nylon, oppure arieggiare i tunnel nelle ore più calde del giorno. La protezione andrà rimossa con temperature notturne stabilmente sopra i 15°.


Protezione con Tnt: dalla metà di aprile, dopo il trapianto, riparare le piantine per 20 giorni con tnt bianco (appoggiato su archetti), per favorire una crescita rigogliosa e prevenire gli attacchi di parassiti come gli afidi. La protezione con TNT, per 20 gg, è utile anche nei trapianti da maggio ad agosto.


Coltivazione in verticale: le varietà “da palo” sono quelle meno ingombranti e le più adatte per essere coltivate in verticale, legate a tutori (foto 7). Dopo aver posizionato un paletto vicino alla pianta (foto 8), a circa 40 giorni dal trapianto, si procede legando il fusto al tutore settimanalmente utilizzando corde robuste. Anche il tondo Galilèe, l’Alberello di Sarzana e il Bolognese sono adatti alla coltivazione su tutori.


Diradamento dei frutti: nei primi 20-40 giorni dopo il trapianto, lo zucchino produce frutti piccoli, spesso deformi o abortiti, che non si devono lasciar crescere ma vanno raccolti a 5-10 cm di lunghezza (foto 9), per consentire alla pianta di irrobustirsi.


Potatura: in condizioni di stress gli zucchini possono emettere germogli ascellari (femminelle) come i pomodori (foto 10). Questi getti vanno asportati (e si possono anche utilizzare in particolari ricette, i rinomati “grattaculi”, foto 11). Negli zucchini eventuali fusti secondari vanno eliminati, lasciando solo la cima della pianta.


Eliminare le foglie danneggiate: le foglie basali della pianta con il passare del tempo deperiscono e sono colpite dal mal bianco (oidio, foto 12). È consigliabile eliminare le foglie ammalate tagliandole con il coltello vicino all’attaccatura del fusto.


RACCOLTA

I frutti degli zucchini si raccolgono immaturi, prima che i semi incomincino a ingrossarsi (foto 13). La produzione di frutti spesso inizia molto precocemente, ma i primi zucchini, cresciuti su piante ancora giovani e con carenza di polline, non sono rappresentativi (foto 14): la loro forma e dimensione in condizioni normali diventa “regolare” dopo 30-40 giorni dal trapianto. Le varietà a frutti con fiore (Romanesco, fiorentino, Strike, ecc.), si raccolgono più giovani rispetto agli altri, quando la corolla è ancora bella turgida; lasciando i frutti con fiore più giorni sulle piante, i petali perderanno freschezza.


Tempi: i primi frutti si possono raccogliere già dopo poche settimane dal trapianto, ma la “vera produzione” inizia dopo circa 40 giorni.


Come raccogliere: gli zucchini si possono raccogliere utilizzando un coltello, oppure direttamente con le mani. Se il peduncolo del frutto è lungo e sottile o l’attaccatura al fusto è di dimensioni ridotte, non servono strumenti da taglio e lo zucchino si può raccogliere ancora più agevolmente, afferrandolo vicino al peduncolo e facendolo ruotare con le mani (foto 15). Nelle varietà con peduncolo corto o grosso e rigido è consigliabile staccare i frutti con il coltello (foto 16), per evitare di spezzarli o danneggiare la cima della pianta. Staccare eventuali zucchini diventati grossi e vecchi (foto 17) qualora fossero “sfuggiti” alle raccolte precedenti: provocherebbero l’arresto dello sviluppo delle piante e anche della produzione.


Segnali di maturazione: i frutti esprimono la massima qualità raccogliendoli entro pochi giorni dalla loro formazione, quando il colore della buccia è ancora brillante. Aspettando troppo a lungo, diventano opachi, segnalando con il colore che sono invecchiati e anche la qualità ne risente (foto 18) (foto 19) (foto 20).


La raccolta dei fiori: i fiori maschili degli zucchini (foto 21) si raccolgono al mattino, avendo cura di lasciarne alcuni per l’impollinazione. I fiori femminili (quelli sul fondo degli zucchini), si raccolgono insieme ai frutti, perché staccandoli dagli zucchini se ne arresterebbe lo sviluppo, provocandone l’aborto (foto 22).