Cicoria e Radicchio Rossa di Verona tardiva

Scopri i formati e le varietà disponibili

Formati

9 piante in cubetto

Disponibile da inizio luglio a inizio novembre
H352

Varietà

Cologna tardivo

La migliore selezione di "Verona tardivo", con foglie carnose, gradevolmente amarognole. Si trapianta in estate, per raccolta dal tardo autunno, a 100-110 giorni dal trapianto. Ha cespi eretti, voluminosi, che acquistano molto vigore negli autunni più miti. Può superare i 500 gr di peso e in terreni fertili raggiunge gli 800 gr. Tollera le gelate. In cucina il radicchio di Verona è molto versatile, sia crudo che cotto. Da crudo, in insalate miste e con i formaggi freschi. Cucinato, per farcire torte salate, condire la pasta, per golose frittate, ripieni e in padella con lo speck.

Disponibilità
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic

I consigli di coltivazione


ESPOSIZIONE

Le cicorie gradiscono esposizione in pieno sole. Tollerano la mezz’ombra nelle ore più calde delle giornate estive.


TEMPERATURA

Le cicorie hanno condizioni di crescita ottimali tra 15-20°. Al di sotto dei 6° la crescita si arresta. Le varietà tardive tollerano le temperature prossime a 0° e le gelate fino a -3/-6°, che rendono più dolci e croccanti le foglie. Temperature di 3-5° o superiori ai 30°, per più giorni, così come i forti sbalzi termici, possono indurre la pre fioritura.


TERRENO

Le cicorie si adattano facilmente a tutti i tipi di terreno, ma preferiscono quelli leggeri o di medio impasto, profondi e ricchi di sostanza organica, ben drenati. Gradiscono pH tra 6-7. Il suolo deve essere lavorato fino ai 30 cm di profondità e ben livellato. Nei terreni argillosi è consigliata la coltivazione su aiuole rialzate, per prevenire i ristagni. Attendere 3 anni prima di trapiantare le cicorie negli appezzamenti dove sono state coltivate in precedenza altre Composite.


TRAPIANTO

Distanze: il sesto consigliato è di 25-35 cm sulle file e 40 cm tra le file. Per le varietà più vigorose si disporranno i sesti più radi.


Tecnica: le piantine in cubetto Orto Mio non si trapiantano in profondità, ma in superficie. Almeno 1/3 della zoletta di terriccio della piantina deve sporgere all’esterno dal suolo. Questa modalità contribuisce a prevenire le patologie alla base della pianta.


Scalarità e quantità: per raccogliere radicchi freschi tutto l’anno, è preferibile metterli a dimora piccole quantità, ogni 10-15 giorni, piuttosto che in numeri maggiori ogni 30-40 giorni. Nei trapianti di fine stagione invece si abbonderà, perché grazie alle varietà autunnali e invernali, nei mesi freddi i radicchi matureranno in maniera scalare nel tempo.


Epoca: le varietà più tolleranti a pre fioritura, si possono mettere a dimora già a fine inverno (protette), per la raccolta primaverile. Il trapianto estivo è quello più importante per la raccolta autunno invernale. L’epoca di trapianto, per la raccolta autunno-invernale è da fine luglio ai primi di settembre al centro-nord (le varietà tardive tra fine agosto e i primi di settembre) e agosto-settembre al sud (le varietà tardive da metà a fine settembre). Nelle aree di alta collina e montagna i trapianti si effettuano tra aprile (protetti) e la fine di luglio. In pianura i trapianti precocissimi e quelli da maggio a luglio sono i più critici per la salita a fiore; in questo periodo sono trapiantabili solo le varietà più tolleranti. Il periodo migliore per il trapianto delle puntarelle va da metà agosto ai primi di settembre.


Varietà: Per un raccolto prolungato e scalare nel tempo è consigliabile mettere a dimora prima le varietà precoci, con più trapianti, distanziati di 15 giorni e alla fine del periodo suggerito, quelle tardive, utilizzando contemporaneamente più varietà, con differente ciclo di maturazione, per raccogliere dall’autunno a fine inverno.


Protezione: dopo il trapianto, riparare le piantine con TNT bianco, per 30-40 giorni in marzo e 10-20 giorni in aprile. In estate utilizzare un qualsiasi materiale ombreggiante o TNT, per 5-7 giorni. Il TNT è molto utile nelle zone ventose, per ridurre lo stress da trapianto, dove si appoggia su archetti, per 7-10 giorni.


CONCIMAZIONE

Le cicorie richiedono concimazioni moderate, povere di azoto. Alcune settimane prima del trapianto, si apporterà stallatico (in alternativa: letame maturo, compost, agrogel o borlanda), oppure un concime NPK ricco in potassio (es. 2-1-3). Nel corso della coltivazione, in caso di partenza stentata, si potrà intervenire nuovamente, dopo 2 settimane, con modeste quantità di borlanda, agrogel o stallatico macerato, ripetendo in caso di necessità dopo 2 settimane. Per le varietà tardive, sono consigliati fertilizzanti poveri in azoto e ricchi in potassio (K), sospendendo gli apporti un mese prima del raccolto. Gli eccessi di azoto, fanno vegetare troppo le piante, rendendole più sensibili ai patogeni ed agli stress stagionali.


IRRIGAZIONE

Le cicorie richiedono irrigazioni abbastanza frequenti, specialmente in piena estate, ma più diradate rispetto alla lattuga. Sono molto sensibili ai ristagni, quindi il terreno dovrà essere asciutto in superficie, prima di un nuovo intervento. In autunno di norma non richiedono annaffiature, salvo apporti moderati in caso di stagione siccitosa. Gli eccessi idrici favoriscono i marciumi basali e le patologie fogliari.


CURE COLTURALI

Cimatura al trapianto: nel periodo estivo, le piantine, si avvantaggiano della cimatura delle foglie, con le forbici, a 10-12 cm di lunghezza. Ridurrà lo stress di attecchimento, limitando la disidratazione delle piante ed evitando che, con le prime irrigazioni, le foglie restino appiccicate al terreno.


Sarchiatura: la sarchiatura periodica tra le file è un intervento da effettuare con la zappa, per eliminare le malerbe, arieggiare il terreno e mantenere l’umidità. L’operazione si effettua ogni 15-20 giorni e si sospende quando le piante sono ben sviluppate. È opportuno ripeterla dopo le precipitazioni, quando il suolo si è asciugato e nelle zone dove si evidenziassero ristagni.


Protezione dal freddo e dal sole: nei trapianti primaverili di marzo e aprile, le cicorie si giovano della protezione con nylon fino a metà marzo e con TNT, fino a metà aprile. Nei trapianti estivi, il TNT è utile per una settimana circa. In previsione delle prime gelate in prossimità della raccolta, la protezione con TNT è consigliata per le varietà precoci e autunnali, per prolungarne l’utilizzo, mentre quelle invernali ne hanno benefici in caso di gelo prolungato. Le foglie più esterne verranno danneggiate ma il cuore verrà salvaguardato.


RACCOLTA

I tempi di maturazione: per sapere approssimativamente quando saranno pronti i radicchi, basterà aggiungere alla data di trapianto i giorni necessari per la raccolta, indicati nelle confezioni delle piantine. Temperature anomale o situazioni di stress potrebbero far ritardare o anticipare, anche significativamente, i tempi di maturazione rispetto al normale ciclo della varietà coltivata (indicato nel packaging).


Segnali di maturazione: i radicchi “auto chiudenti” come i Chioggia, Lusia, Verona, Pan di zucchero, Treviso precoce, Castelfranco precoce, ecc., non necessitano di forzature, sono pronti quando il cuore è pieno e sodo. Potrà essere più o meno compatto a seconda della varietà (ad esempio il Rosa e la Capotta non hanno palle piene) e del clima. Solo se qualche cespo di una varietà non è ancora chiuso e le piante della stessa partita sono state raccolte da giorni, si potrà procedere con la legatura dei cespi aperti (succede normalmente con il trevigiano precoce).  Il Trevigiano tardivo, Rosa Isontina e Castelfranco tardivo, si utilizzano dopo il processo di forzatura, che ne valorizza al massimo la qualità, rendendoli più dolci e teneri. Le piante ben sviluppate, tra novembre e febbraio, sono riparate con TNT e legate in campo oppure raccolte, per completare la maturazione in ambiente protetto e buio


Come raccogliere: i radicchi pronti si raccolgono tagliandoli alla base con un coltello. Le radici rimaste nel suolo, possono emettere piccoli ricacci, che non possono formare nuovi cespi, ma solo qualche foglia; volendo, si possono utilizzare cotte. Per le varietà che richiedono la forzatura, se è predisposta in ambiente riparato, le piante sono raccolte con la vanga, conservando 15 cm di radice, per poi procedere con il processo d’imbiancamento.


La tenuta in campo: bisogna affrettarsi se insorgono marciumi e qualora i cespi iniziassero ad aprirsi. Con temperature ambientali elevate, la durata in campo dei radicchi maturi è più limitata, mentre con le basse temperature molte varietà resistono per settimane in campo.   


Forzatura e inbianchimento: alcuni radicchi, come il Trevigiano tardivo, il Castelfranco, la Rosa Isontina, prima del consumo, si giovano di pratiche che ne migliorano la qualità:



  • Forzatura in campo: si lega con una corda la parte terminale delle foglie, tra novembre e febbraio. La raccolta si effettua dopo 2- 3 settimane dalla legatura.

  • Forzatura dopo la raccolta: le piante mature si raccolgono con le radici (tagliate a 15 cm) e si dispongono in cassette in verticale, a file, piantate in uno strato di terriccio e sabbia umida, che ricopra le radici fino a 1 cm dal colletto. Poi si mettono al buio, coprendo le foglie con paglia o cartone. Il substrato dovrà rimanere umido, irrigando ogni 3-5 giorni, senza bagnare le foglie. Dopo 10-20 giorni (a seconda delle temperature esterne), il radicchio sarà pronto per il consumo, dopo averlo ripulito dalle foglie esterne guaste.