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Piante di peperoncini piccanti

Un pizzico di fuoco che riscalda ogni piatto
Sapori e profumi che mettono allegria

Tra i piccanti esistono molte varietà di facile coltivazione anche per i principianti, mentre altre hanno esigenze diverse che è bene conoscere e tenere in considerazione. I peperoncini “super hot” in particolare essendo originari di aree climatiche molto diverse dalla nostra richiedono attenzioni specifiche. Rispettando le loro necessità si ottengono grandi soddisfazioni anche negli orti e giardini alle nostre latitudini. Esistono peperoncini per tutti i gusti, che si prestano per i più disparati utilizzi, non solo in cucina. Anche il giardino infatti offre opportunità per valorizzarli in bordure meravigliose; nell’orto poi la polvere piccante può diventare un valido aiuto per il controllo dei parassiti.

I consigli di coltivazione

Esposizione

I peperoncini prediligono l’esposizione in pieno sole, ma possono avvantaggiarsi della mezz’ombra nel corso della giornata specialmente in alcune condizioni di coltivazione. In particolare, quando le piante sono state costrette per giorni in ombra (solitamente in ambiente chiuso ad inizio stagione per preservarle dalle basse temperature esterne), poi vanno esposte gradualmente in pieno sole, ponendole per alcuni giorni in posizione illuminata da raggi diretti solo fino alle 10-11 del mattino.
Nella coltivazione in vaso in contenitori di piccole dimensioni, le piante si giovano dell’ombreggiamento nelle ore più calde della giornata.
Un’esposizione eccessivamente ombreggiata limita la produzione di fiori e frutti e ne rallenta i tempi di maturazione.

Temperatura

I peperoncini amano il clima mite. Quando le temperature scendono sotto i 5° si potrebbero evidenziare danni (spesso irreversibili raggiungendo i 2 gradi per più ore). Tra i 10° e i 15° le piante vegetano molto lentamente, mentre tra i 20° e i 30° crescono attivamente e riescono a produrre al meglio. Oltre i 30° moltissimi fiori cadono. Con il caldo eccessivo molte varietà non sono in grado di allegare i frutti. Le temperature nella fase di formazione ed accrescimento delle bacche possono influenzarne la forma e la dimensione, così a volte succede che sulla stessa pianta si possa osservare una certa disformità dei frutti in funzione dell’andamento termico della stagione e della sensibilità agli sbalzi termici delle varietà coltivate.

Terreno

I peperoncini sono piante molto adattabili, che prediligono i terreni di medio impasto ben dotati in sostanza organica, ma non disdegnano quelli tendenti all’argilloso. Fondamentale è assicurarsi di garantire un ottimo drenaggio, che prevenga i temuti ristagni anche in caso di piogge prolungate, così da evitare il rischio di patologie radicali. Nei terreni più pesanti, questo si ottiene con facilità, coltivando le piante su aiuole rialzate. È consigliabile attendere almeno 3 anni prima di trapiantare i peperoncini nei terreni dove si sono già coltivati in precedenza. In campo il terreno deve essere lavorato con la vanga per 30-40 cm per consentire una adeguata radicazione delle piante.

Trapianto

  • Distanze: esistono peperoncini piccanti con piante di vigoria, portamento e dimensioni molto diverse. Conseguentemente nel trapianto in giardino, nell’orto ed anche in vaso, il sesto consigliato per le differenti varietà dovrà tener conto di ciò: per le piante più vigorose sono richiesti maggiori spazi, fino ad oltre 50 cm sulle file e 100-150 cm tra le file, mentre quelle compatte si possono coltivare molto ravvicinate: in alcuni casi si può arrivare a 20 cm x 20 cm, per ottenere un bellissimo effetto estetico in breve tempo.
  • Epoca: l’epoca di messa a dimora dei peperoncini va scelta considerando che temono le basse temperature. Quindi i trapianti precoci a fine inverno sono possibili solo in ambienti riscaldati e nelle zone a clima mite. Qualora fossero previsti ritorni di freddo bisognerà predisporre le protezioni adeguate (tnt bianco o all’occorrenza nylon).
  • In campo aperto, nelle aree climatiche più favorevoli normalmente si può trapiantare da metà aprile in avanti (proteggendo le piante in caso di ritorni di freddo), mentre maggio è il periodo ideale al nord. Nelle zone collinari si trapianta da fine maggio.
  • I trapianti molto tardivi, nelle aree caratterizzate da estati molto calde, si possono rivelare più problematici, per la cascola fiorale e le difficoltà di allegagione dei frutti causate dalle elevate temperature, specialmente nei Capsicum chinense (Habanero, Trinidad Scorpion, Carolina Reaper, ecc.).

Concimazione

Il successo nella coltivazione dei peperoncini è influenzato in modo decisivo dalla fertilità del terreno, che a sua volta dipende significativamente dalla concimazione effettuata. Non bisogna eccedere nei quantitativi ed è bene prediligere concimi bilanciati che permetteranno lo sviluppo di piante equilibrate, evitando eccessi di vegetazione che spesso condizionano negativamente la produzione di frutti.
La concimazione in campo: 3-4 settimane prima del trapianto si effettua la concimazione di fondo, con stallatico oppure compost e borlanda, interrandoli superficialmente, nei primi 20 cm di terreno.
Al trapianto si apporterà un fertilizzante NPK, scegliendo prodotti con basso contenuto in azoto (N) (es. N:1 P:1,5 K:2), da ripetere mensilmente in coltivazione.

Irrigazione

Le esigenze idriche del peperoncino variano in base al tipo di terreno, alle dimensioni delle piante e alle condizioni meteorologiche. È una specie che teme i ristagni, pertanto è fondamentale evitare gli eccessi idrici pur irrigando con costanza per garantire una crescita equilibrata.

  • L’irrigazione al trapianto: bagnare il pane di terra delle piantine prima di metterle a dimora (se il vasetto è leggero), poi dopo il rinvaso annaffiare una superficie ampia, perché le radici aderiscano al meglio nel terreno circostante. Il quantitativo di acqua da apportare dipende dall’umidità iniziale del terriccio utilizzato nel rinvaso, dall’esposizione e dalle temperature esterne. Se il terriccio è asciutto e il tempo mite sarà necessario un quantitativo maggiore di acqua, mentre con cielo coperto e substrato molto umido l’apporto sarà più limitato. Poi prima di un nuovo intervento irriguo si attenderà l’asciugamento della superficie del suolo.
  • L’irrigazione in accrescimento: l’apporto idrico deve essere incrementato in funzione della crescita delle piante e dell’aumento delle temperature. La carenza di acqua in fioritura può indurre la cascola dei fiori, mentre dopo l’allegagione potrebbe limitare l’accrescimento dei frutti (che così risulterebbero più piccoli del loro standard normale). Irrigazioni troppo generose in fase di ingrossamento delle bacche possono limitare la piccantezza, riducendo il contenuto di capsaicina.
  • L’irrigazione in maturazione: riducendo l’apporto di acqua 3-5 gg prima della raccolta (quando alcune bacche iniziano il viraggio di colore che annuncia la maturazione) si può aumentare il livello di piccantezza. Per stimolare una maggior concentrazione di capsaicina si potrà attendere che le piante manifestino la sete con un leggero appassimento delle foglie.

Raccolta

I tempi di maturazione sono caratteristici per ogni varietà, ma si può effettuare la raccolta anche anticipatamente (con frutti ancora immaturi), in funzione delle caratteristiche del peperoncino e del proprio gusto. Esistono varietà a ciclo precoce, medio e tardivo. Alcune hanno maturazione concentrata, mentre altre sono più scalari nel tempo. Per avere una produzione più generosa è importante raccogliere i frutti appena raggiungono la maturità, così da favorire una nuova emissione di fiori e bacche e ottenere diversi raccolti nella stessa stagione.

La coltivazione in vaso

  • Scegliere un vaso di 20-40 cm di diametro e altrettanti di profondità (le dimensioni più piccole per le varietà compatte, le maggiori per quelle vigorose). Buona norma è porre dei cocci o argilla espansa sul fondo del vaso per favorire il drenaggio dell’acqua.
  • Per il rinvaso utilizzare terriccio di buona qualità, specifico per peperoni piccanti (o per pomodori), oppure terriccio universale, aggiungendo sabbia grossolana o perlite (15%).
  • Irrigare la piantina prima di metterla a dimora se il “pane di terra” delle radici è asciutto.
  • Dopo il rinvaso pressare con cura il terreno alla base della pianta per farlo aderire al pane di terra.
  • Posizionare le piante in luogo molto luminoso, dove ricevano almeno 6 ore di sole diretto al giorno.
  • Nei primi giorni all’aperto abituare gradualmente i peperoncini ai raggi diretti del sole, esponendoli solo nelle ore tiepide della mattina (dalle 8 alle10).
  • Concimare al trapianto con un fertilizzante minerale granulare ternario NPK (un cucchiaio per vaso di 20 cm), interrandolo superficialmente, a distanza da fusto e radici. Volendo è possibile miscelare preventivamente il concime al terriccio prima del trapianto.
  • Irrigare uniformemente dopo il trapianto (circa un bicchiere di acqua per vaso da 20 cm). Limitare le annaffiature in marzo e aprile.
  • L’irrigazione deve essere ripetuta solo quando il terreno in superficie è ben asciutto, per evitare pericolosi ristagni idrici.
  • Per prevenire i ristagni, pesare il vaso prendendolo in mano, intervenendo con l’acqua solo quando è leggero. Eliminare l’acqua in eccesso che fosse rimasta nei sottovasi mezz’ora dopo la bagnatura.
  • Spostare i peperoncini all’esterno quando le temperature minime superano i 10°e scegliere una giornata non ventosa.
  • Fissare la pianta ad un tutore quando supera i 35 cm di altezza.
  • Potare i rami che debordino eccessivamente dalla “sagoma” della pianta.