Le necessità idriche degli ortaggi, sono molto variabili in funzione di specie, dimensioni delle piante, temperature esterne, esposizione, ecc.
Anche il tipo di terreno, che può trattenere più o meno acqua, ha un ruolo basilare nel dettare l’intervallo di tempo più o meno lungo che deve intercorrere tra un’irrigazione e quella successiva. Per questo, conoscendolo al meglio, sarà più facile non sbagliare. Come regolarsi allora? È bene sapere che ad inizio primavera le piante necessitano di poca acqua nel primo periodo dopo il trapianto. Alla messa a dimora, si effettuerà una buona irrigazione.
Poi, per gli ortaggi da frutto (pomodori, peperoni, zucchine, cetrioli, ecc.), si dovrà attendere che il terreno, in superficie, sia asciutto, prima di procedere ad una nuova innaffiatura, che non dovrà essere troppo abbondante. Per le lattughe, la
Poi, per gli ortaggi da frutto (pomodori, peperoni, zucchine, cetrioli, ecc.), si dovrà attendere che il terreno, in superficie, sia asciutto, prima di procedere ad una nuova innaffiatura, che non dovrà essere troppo abbondante. Per le lattughe, la frequenza sarà maggiore, ma sempre attendendo una leggera asciugatura superficiale.
Quando le piante saranno grandi e cariche di frutti e le temperature molto più elevate, aumenteremo notevolmente i quantitativi idrici, per evitare carenze nelle ore più calde della giornata. In prossimità della maturazione, alcune specie si giovano di una forte riduzione dell’irrigazione per raggiungere la massima qualità. È il caso di melone, anguria, zucca, cipolla, patata, pomodoro.
In tardo autunno ed inverno, le esigenze idriche sono limitate e solitamente garantite dalle precipitazioni. Nel dubbio, specialmente se l’orto non è in pieno sole a pomeriggio, attendiamo che le piante si dimostrino leggermente assetate prima di irrigarle, piuttosto che esporle ai rischi del ristagno idrico.
Vero o Falso
L’IRRIGAZIONE A PIOGGIA COMPATTA IL TERRENO? VERO
Il terreno irrigato a pioggia deve essere zappato spesso, perché con l’irrigazione tende a compattarsi molto più rapidamente.
IRRIGARE ALLA SERA FAVORISCE LE PATOLOGIE? VERO
Il microclima umido che si crea attorno alle piante, protraendosi per molte ore durante la notte, favorisce l’attacco dei patogeni.
IL CLORO DELL’ACQUA DI RUBINETTO È DANNOSO? VERO
Se nell’acqua d’irrigazione la concentrazione di cloro è elevata, può danneggiare i microrganismi utili del suolo e rallentare lo sviluppo degli ortaggi. Per evitare questo rischio, lasciare riposare l’acqua in contenitori aperti per alcune ore: il cloro evaporerà!
NON BISOGNA IRRIGARE LE PIANTINE PRIMA DEL TRAPIANTO? FALSO
È bene invece assicurarsi che il terriccio delle piantine sia bagnato prima della messa a dimora, per un attecchimento rapido e senza sorprese.
IL RISTAGNO È TRA I PROBLEMI PIÙ COMUNI NELL’ORTO? VERO
Il ristagno d’acqua può portare rapidamente alla morte degli ortaggi, a causa dell’asfissia radicale per carenza di ossigeno e all’insediamento di patogeni fungini e batterici.
L’IRRIGAZIONE ECCESSIVA PEGGIORA LA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE? VERO
Irrigando troppo frequentemente o con quantitativi esagerati le giovani piante diverranno sempre più esigenti di acqua nei periodi caldi e dovremo continuare con questa modalità. Per questo motivo, alla raccolta, gli ortaggi risulteranno meno saporiti e la conservabilità più limitata.
L’IRRIGAZIONE A GOCCIA PERMETTE DI RISPARMIARE ACQUA? VERO
L’irrigazione a goccia permette di disperdere meno acqua, rispetto ai metodi tradizionali a pioggia e scorrimento, perché il terreno viene irrigato senza sprechi, solo nella zona prossima alla radice e l’acqua non si disperde né in profondità, né scorrendo via in superficie.
LA CARENZA IDRICA NON INCIDE SULLA QUANTITA’ DELLA PRODUZIONE? FALSO
Un clima caldo e siccitoso impone un aumento significativo dei volumi d’acqua apportati con l’irrigazione.Infatti le piante in carenza idrica hanno difficoltà ad assimilare gli elementi nutritivi presenti nel suolo, possono perdere fiori e frutti a causa di aborti e non raggiungono le normali dimensioni di sviluppo caratteristiche delle varietà coltivate.
L’IRRIGAZIONE A PIOGGIA RALLENTA LO SVILUPPO DELLE MALATTIE FOGLIARI? FALSO
Al contrario, in presenza di foglie visibilmente ammalate sia in primavera che in autunno, evitare l’irrigazione a pioggia perché favorisce la diffusione di funghi e batteri.
DOPO UNA CONCIMAZIONE È CONSIGLIABILE UN’IRRIGAZIONE PIÙ RIDOTTA? FALSO
Specialmente nei periodi caldi, l’irrigazione dopo una concimazione deve essere generosa, per evitare gravi danni alle radici delle piante.
LA CARENZA IDRICA CAUSA IL MARCIUME APICALE DEL POMODORO? VERO
La carenza idrica è tra le cause principali del marciume dei frutti, tipico dei pomodori allungati. Altre cause, oltre alla sensibilità varietale, sono legate ad inefficienze del metabolismo idrico nella pianta: la disidratazione a causa del vento o della scarsa umidità dell’aria, il danneggiamento radicale, l’asfissia per eccesso di acqua, la carenza di calcio.
Anche un apparato radicale molto superficiale per irrigazioni troppo frequenti nelle prime fasi di coltivazione in campo può favorire il marciume apicale dei frutti.
IRRIGARE AL MATTINO PUÒ CREARE PROBLEMI ALLE PIANTE? FALSO
Il mattino è il momento ideale per l’irrigazione. Infatti le piante sono più efficienti nell’assimilazione e si asciugano più rapidamente, con meno rischi di contrarre patologie. Nel periodo estivo poi, le piante, arrivano al pomeriggio, quando c’è la massima necessità idrica, con più riserva e vanno meno in crisi. Se si utilizza l’acqua fredda di un pozzo, alla mattina presto non ci sono i rischi di shock termico.
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IL POMODORO NECESSITA DI POCA ACQUA? FALSO
Non bisogna confondere la capacità del pomodoro di cavarsela con poche irrigazioni in alcune situazioni particolari con una predisposizione a vivere con poca acqua. Solo alcune varietà e terreni particolarmente favorevoli, con falde poco profonde, permettono di coltivare il pomodoro con poca acqua, curandosi di “abituarlo” con pochissima acqua da subito dopo l’attecchimento.
CON LA PACCIAMATURA È NECESSARIO IRRIGARE MENO FREQUENTEMENTE? VERO
Coprire la superficie del terreno con materiali come nylon, pacciamature biodegradabili, paglia, trucioli, cartoni, ecc., aiuta a conservare molto più a lungo l’umidità nel suolo, permettendo di irrigare di meno oltre ad avere uno sviluppo drasticamente ridotto delle malerbe.